Dopo aver pareggiato una partita giocando per quasi mezz’ora in superiorità numerica normale ci sia a caldo la sensazione di non essere stati performanti.
A caldo, appunto.
Perché ragionando con calma, andando oltre i singoli novanta minuti non possiamo che essere orgogliosi di quanto stia facendo la squadra.
Mancano due partite e tutto è ancora possibile, compreso coronare il sogno con cui si è partiti. Sogno perché quando sono usciti i gironi ci siamo trovati davanti a veri colossi, squadre costruite ad hoc per salire in Serie D.
Le classiche corazzate, per storia, blasone e potenzialità; squadre come città di Sangiuliano, Alcione, Varzi, Pavia e Sant’Angelo avevano un solo obiettivo, vincere il campionato e noi le abbiamo affrontate (manca il Pavia che incroceremo domenica) senza il minimo timore reverenziale giocandocela pallone su pallone facendo spesso emergere le nostre qualità di gioco corale.
Su queste dobbiamo poggiare per non smettere di crederci, siamo forti lo abbiamo dimostrato anche a Sant’Angelo giocando al cospetto di uno stadio pieno e caldo con tanto di ultras a scaldare l’ambiente; eppure non abbiamo mollato di un centimetro; forse non siamo stati brillanti nel finale ma questo è il calcio, non è una scienza esatta e può capitare di non vincere seppur con la doppia superiorità numerica.
Avanti così ragazzi, noi siamo già ampiamente orgogliosi di quanto state facendo e ve ne siamo grati, domenica col Pavia ci crederemo come dovete farlo voi, semplicemente perché siete forti e lo avete dimostrato partita dopo partita.
Sino alla fine, crederci è d’obbligo.