LORUSSO, PAROLA D’ORDINE: LAVORARE! A BABBO NATALE CHIEDO……

5 Dicembre 2018

Oggi abbiamo il piacere di presentarvi il nostro Responsabile tecnico, Roberto Lorusso: chi è più “Man of the Club” di lui?? Facciamo due chiacchiere per conoscerlo meglio… Buongiorno Roberto, in tanti ti conoscono già, ma magari qualcuno non ancora…

E chi sarebbero queste persone che non mi conoscono?  ah ah ah ah scherzo dai….

Parlaci di te, dicci chi sei e che ruolo ricopri in CLUB MILANO…

Sono fondamentalmente una persona semplice che ama il calcio in quanto sport e stile di vita.

Ho svolto il ruolo di allenatore/educatore per tanti anni (per 3 anni anche nel settore giovanile di squadre professionistiche) ora da 13, ricopro il ruolo di Responsabile Tecnico (da non confondere con i ruoli di responsabile dell’attività di base o direttore sportivo). Durante la mia avventura come allenatore, nata in un oratorio ad inizio anni 90, ho avuto la fortuna di incontrare tante persone più qualificate ed esperte di me, alle quali ho potuto rubare un sacco di consigli… Ho preso il tutto e l’ho sapientemente abbinato ad una grande passione ed ad una grande voglia di saperne sempre di più. Nella mia carriera ho svolto anche il ruolo di osservatore per Como, Atalanta e Milan mentre attualmente, al Club Milano, ricopro il ruolo di Responsabile Tecnico.

Raccontaci qualche esperienza che hai vissuto nei tuoi anni precedenti. Hai qualche episodio simpatico, un ricordo che ti piacerebbe condividere con noi?

Nella mia lunga carriera da allenatore ho avuto la fortuna di allenare nel settore giovanile del Milan per 3 anni. Pensate che con la classe dei 98, Pulcini A, avevo giocatori del calibro di Cutrone, Llamas,  Zanellato, Lamine, Zucchetti e Hamadi, tutti approdati nei professionisti: dopo una serie di 8 finali vinte nei tornei, perdiamo la 9° contro il Torino. A fine gara pur avendo perso 1 a 0 ero più che soddisfatto per la prestazione fatta dalla squadra….ad un certo punto si avvicina un mio giocatore e mi chiede “Mister possiamo fare lo stesso la corsa e poi la scivolata verso i genitori sotto la tribuna?” Ecco… questo penso sia il bello di vivere il calcio nella maniera più genuina possibile.

Siamo quasi al giro di boa della stagione, soddisfatto di come vanno le cose al CLUB MILANO?

Bella domanda anche se sarebbe da condividere anche con la proprietà che è la prima a credere nella bontà di questo ambizioso progetto. Personalmente parlando sarò soddisfatto solamente quando raggiungeremo tutti i traguardi che insieme a Badini e Merli ci siamo prefissati. Ovvio, ci vuole tempo e pazienza, ricordando soprattutto da dove siamo partiti poco più di un anno fa. Siamo cresciuti tanto sotto ogni punto di vista e questo è innegabile ed è giusto ringraziare anche tutte quelle persone che magari, pur lavorando intensamente, sono un po’ nell’ombra, diciamo dietro le quinte, ma che allo stesso modo partecipano attivamente al raggiungimento di certi risultati. Diciamo che considero la stagione 2017/2018 come l anno zero, quindi l’attuale stagione 2018/2019 è l’anno 1. Sicuramente sono convinto che la strada intrapresa sia quella giusta, i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti, ma non basta, dobbiamo proseguire su questa strada in silenzio e con tanta umiltà. Occorre lavorare, lavorare, lavorare e ancora lavorare, perché il lavoro paga sempre.

Quest’anno sono arrivati alcuni nuovi tecnici: segno di una tua scelta dettata da un rinnovamento tecnico, far parte del tuo staff non è da tutti…

Sinceramente far parte del mio staff non è facile perché riconosco di essere molto esigente e pretenzioso. Nella mia filosofia ci sono delle regole da rispettare, che vanno dalla metodologia di allenamento al gesto tecnico da eseguire ecc., quindi chi non si adatta totalmente, non può far parte del nostro gruppo di lavoro. Chi invece sposa il nostro credo può solamente scoprire cose nuove ed aumentare il proprio bagaglio tecnico e culturale (il fai da te del mister improvvisato oramai è tramontato). Al Club siamo un gruppo di lavoro unito e occorre necessariamente che tutti remino nella stessa direzione, chi rema per conto suo o va controcorrente, non può stare con noi.

Quali obiettivi si pone il Club MILANO per il nuovo anno? Ovviamente distinguiamo tra Agonistica e Pre agonistica…

Nella Pre Agonistica abbiamo già raggiunto un buon livello tecnico. Dopo solo un anno siamo in grado di competere con le società più blasonate di Milano e questo è merito di tutti gli addetti ai lavori, bisogna andare avanti così, cercando di perfezionarci e migliorarci sempre di più. Nell’agonistica invece, è come se avessimo l’ Everest da scalare. Partire dai provinciali con l’ambizione di arrivare nei Regionali e successivamente nell’Elite non è per nulla facile, ma ci stiamo lavorando e non vogliamo mollare di un centimetro. Sono convinto che solo con il duro lavoro e con la costanza di chi crede nel progetto potremo ottenere dei risultati importanti.

Vuoi sbilanciarti? Te la senti di promettere qualcosa di importante?

Solitamente….. non faccio promesse, ma tocco ferro. Ripeto come un mantra che dobbiamo solamente lavorare in silenzio e con umiltà con l’obiettivo di migliorarci sempre (le chiacchiere da bar le lasciamo ad altri, nel calcio contano solo i fatti). A fine anno tireremo le somme e vedremo dove saremo arrivati.

Hai un modello, una persona, a cui ti ispiri dal punto di vista professionale?

Onestamente, in questi anni di campo, ho avuto la fortuna di conoscere molte persone calcisticamente valide e preparate: da loro ho appreso moltissime nozioni tecnico tattiche e caratteriali per cui, mi riesce difficile avere un unico modello in cui identificarmi. Alla fine, io sono io, con i miei pregi e i miei moltissimi difetti.

Tutti si sono accorti che la tua metodologia o se preferisci filosofia di lavoro, stia portando ottimi frutti. Vuoi spiegarcela brevemente? Quali sono i punti fondamentali?

Di questo sono molto contento. Spiegare in poche parole la nostra filosofia non è facile: diciamo che si tratta di una metodologia ben precisa, migliorata e perfezionata durante questi 13 anni di attività, in cui ho avuto la possibilità di svolgere questo ruolo. Vi posso dire che alla base di tutto, si tratta di lavorare su un solo gesto tecnico all’interno della seduta di allenamento collegato ad altre componenti dello stesso.

Ultima domanda…cosa hai chiesto nella letterina a Babbo Natale?

Nel mondo del calcio giovanile ci dovrebbe essere più serenità da parte di tutti (addetti ai lavori e genitori). Senza alcun dubbio chiederei molta più tranquillità da parte di tutti: il calcio è  gioco, divertimento e passione, ma purtroppo per qualcuno non e così. Soprattutto in Italia…sotto questo punto di vista, siamo indietro, dobbiamo crescere proprio a livello di mentalità.

Ti ringraziamo e ovviamente auguriamo a te e al tuo staff di ottenere grandi risultati e Buon Natale!

Anch’io vi ringrazio e vi saluto. Auguro a tutti buon lavoro, Buon Natale e un anno ricco di grandi soddisfazioni.

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