Ekwalla Dioh: “Non vedo l’ora di indossare questa maglia”

19 Luglio 2023

Dopo averlo affrontato da avversario con le maglie di Vogherese e Accademia Pavese, finalmente le strade tra Ekwalla Dioh e il Club s’intrecciano e la prossima stagione l’attaccante classe 1999 vestirà la divisa biancorossa. Reduce da una stagione ricca di emozioni alla Paganese dove ha sfiorato la promozione in Serie C, è pronto a mettersi a disposizione di mister Giuseppe Scavo per portare la sua esperienza al servizio della squadra che si prepara ad affrontare per la prima volta nella sua breve storia il massimo campionato dilettantistico. Ekwalla starà con noi per due anni avendo firmato un contratto biennale.

Due mesi fa sei andato a un passo dalla promozione nei professionisti: a 20 minuti dal termine eri campione con la Paganese, poi il crollo nel finale dell’ultima giornata. Un trauma superato?
“Rimane un po’ di rammarico per com’è finita perché siamo andati veramente vicini a salire in Serie C. Però è stata comunque una bella stagione, eravamo un bel gruppo e le emozioni che abbiamo provato restano, non possono essere cancellate da un risultato”.

Dopo una stagione lontano torni in Lombardia. Nostalgia dei nostri campionati?
“Sicuramente è bello tornare a casa ma io voglio provare a fare il salto nel professionismo, quindi non è un problema per me allontanarmi per fare ciò che amo: giocare a calcio. Il Club Milano lo conosco perché ci ho giocato contro più di una volta e so che è una bella realtà, il direttore mi aveva già cercato in passato ma non c’erano le condizioni. Ora non vedo l’ora di indossare questa maglia e cominciare la stagione”.

Arrivi in una squadra con l’età media molto bassa, probabilmente la più bassa della categoria. Sei pronto a prenderti le responsabilità di trascinare il resto del gruppo?
“A 24 anni nel calcio non si è più giovanissimi, però non mi era mai capitato di essere tra i più esperti. Io non sono un gran chiacchierone nello spogliatoio, cerco sempre di dare l’esempio coi fatti. Il Club Milano ha già dimostrato che essere giovani non è per forza uno svantaggio: l’anno scorso nessuno li dava favoriti e poi sono saliti in D. Purtroppo ci sarà sempre gente che parla da fuori senza conoscere, l’importante per noi calciatori è dare il massimo e lasciar parlare il campo”.

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