Benvenuto Riccardo Goffi

25 Luglio 2023

Il Club continua nella sua campagna di rafforzamento in vista della sua prima stagione in Serie D. Il colpo piazzato oggi dal ds è di quelli importanti, forse il giocatore di maggior talento acquistato fin qui nella breve storia della società. L’auspicio è che riesca a tornare presto sui suoi livelli dimostrando di essere un calciatore di altra categoria. Parliamo di Riccardo Goffi, trequartista classe 2002 cresciuto nel vivaio dell’Inter dove è stato protagonista due anni fa nella formazione Primavera di cui faceva parte anche Cesare Casadei. Un brutto infortunio extracampo, che lo ha tenuto fermo per un anno intero, ne ha purtroppo rallentato la carriera. La scorsa stagione ha indossato le maglie di Città di Varese e Seregno in Serie D.

Due anni fa, prima dell’infortunio, eri una promessa della Primavera dell’Inter. Oggi è più il rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato oppure prevale il desiderio di riscatto e la fame di riprenderti quello che la sfortuna ti ha tolto?
“Purtroppo gli infortuni fanno parte della carriera di tutti gli sportivi, l’importante è come li si affronta. Io dal primo giorno mi sono concentrato totalmente sul recupero senza mai guardare indietro al passato. La fame di riprendere tutto quello che avevo prima è tanta e mi concentrerò e darò tutto per riuscirci”.

In nerazzurro hai giocato con Cesare Casadei. Ti aspettavi che potesse esplodere così in fretta?
“Cesare oltre che un professionista è un ragazzo umilissimo, spenderei solo belle parole su di lui. Per quanto riguarda le qualità tecniche il campo parla da solo, è riuscito ad esplodere e spero abbia una carriera splendida!”

Il Direttore non si sbilancia mai sui giocatori, ma nel tuo caso si ricorda bene una partita che hai giocato al Breda di Sesto San Giovanni in cui hai fatto venire il mal di testa a Kayode. Ricordi anche tu quella partita?
“Si la ricordo quella partita contro la Fiorentina e sono felice che il direttore mi abbia notato positivamente. L’obiettivo è di tornare su quei livelli, anche se ovviamente la differenza tra Primavera e prima squadra è molta”.

Cosa ti ha spinto a sposare il progetto del Club Milano?
“Penso sia un progetto molto concreto e soprattutto vero. Un gruppo con molti giovani che hanno fame di volersi imporre in un campionato sicuramente non facile, sarà una bella sfida”.

Arrivi in una squadra molto giovane che ha fatto della sua fame e spensieratezza un suo punto di forza per salire in Serie D. Come ti senti all’idea di entrare a far parte di questo gruppo sapendo che sarai uno di quei giocatori chiamati a prendersi delle responsabilità?
“Non vedo l’ora di conoscere i ragazzi, tutti mi hanno parlato molto bene e han detto che sono un grande gruppo . Per quanto riguarda la responsabilità non vedo l’ora di poter dimostrare a tutti le mie qualità, nessuna paura!”

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